Incipit tratto dal film Ogni Maledetta Domenica. Al Pacino: “Non so cosa dirvi davvero. Tre minuti alla nostra più difficile sfida professionale. Tutto si decide oggi. Ora noi, o risorgiamo come squadra, o cederemo un centimetro alla volta sino alla disfatta. Siamo all’inferno adesso, signori miei. Credetemi, e possiamo rimanerci, oppure aprirci la strada lottando verso la luce. In questa squadra si combatte per un centimetro. In questa squadra massacriamo di fatica noi stessi e tutti quelli intorno a noi, per un centimetro. Ci difendiamo con le unghie e con i denti per un centimetro. Perché sappiamo che quando andremo a sommare tutti quei centimetri, il totale allora farà la differenza tra la vittoria e la sconfitta, la differenza tra vivere e morire. La nostra vita è tutta lì. In questo consiste, e in quei 10 centimetri davanti alla faccia. Dovrete guardare il compagno che avete accanto, guardarlo negli occhi. Io scommetto che ci vedrete un uomo determinato a guadagnare terreno con voi. Che ci vedrete un uomo che si sacrificherà volentieri per questa squadra, consapevole del fatto che quando sarà il momento voi farete lo stesso per lui. Questo è essere una squadra, signori miei! Perciò… o noi risorgiamo adesso, come collettivo, o saremo annientati individualmente. È il ciclismo ragazzi! È tutto qui”. Mancano 30 secondi alle ore 19.49, siamo tutti presenti ed allineati sulla griglia di partenza, la concentrazione sale così come il battito cardiaco. Ci facciamo il solito in bocca al lupo e poi per 20 secondi rimaniamo in silenzio, ognuno chiuso nei propri pensieri. Pronti, via! Spingo subito a 450 watt ma il mio avatar non prende la testa del treno anzi è l’ultimo della fila quindi non oso pensare quanti watt stiano sprigionando i miei compagni. T-Pezz si mette davanti e scandisce il ritmo per due minuti buoni a 350 watt, dietro Fulvio, Michele, Paolo, Stefano ed io. I primi 20 minuti per me sono una agonia, stiamo andando dannatamente forte, abbiamo già rifilato 40 secondi sia alla squadra che ci segue che a quella che ci precede. Entriamo nella parte vallonata del percorso e mi accorgo di non essere più in grado di tenere quel ritmo così decido di lasciare che i miei compagni vadano avanti senza di me, se mi aspettassero rischierei di essere solo di peso; così io e Stefano ci stacchiamo e procediamo con il nostro passo. Attivo la funzione fan view ed inizio ad ammirare Michele, Fulvio, Paolo e T-Pezz che si stanno cimentando in una fantastica impresa sportiva, non si schiodano dai 5 watt per chilo; così da quella posizione privilegiata lo sconforto per non aver soddisfatto le mie aspettative lascia lo spazio alla soddisfazione nel vederli andare come una locomotiva, mi immedesimo lentamente nel ruolo di direttore sportivo ed inizio ad incitarli dando distacchi e potenze sui 20 minuti, potessi passare loro anche una borraccia lo farei. Al trentesimo chilometro prendono e saltano via il sestetto danese che era partito un minuto prima; questi hanno provato timidamente a mettersi in scia ma non c’è stato verso… dopo un battito di ciglia sono a più di 5 secondi. Mancano 10 chilometri, tutti gli avversari sono stati sbaragliati e relegati a minuti di distacco, l’unico obiettivo adesso sono i primi della classe, gli Ecycling Denmark B1, che hanno solo 15 secondi di vantaggio sugli eroici INOX DEV. Ai 7 chilometri i secondi di svantaggio sono diventati 10, li possiamo battere. Controllo rapidamente i valori sui venti minuti e Paolo, Fulvio, Michele e T-Pezz sono tutti al limite dei 4,2 watt per chilo (limite estremo della categoria B) non vale la pena rischiare, meglio rallentare un poco e pensare al prossimo girone. Nonostante questo rallentamento stampano un tempo finale di 47 e 59, sotto i 48 minuti, un risultato da squadra A di buon livello. Cosa dire… spettacolari. “Pochi sono gli uomini squadra, perché solo pochi sono così grandi da pensare al bene comune prima che a se stessi.” Martedì ho avuto la riprova che INOX DEV sono una grande squadra.
Luigi Buso
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