Se dovessi riassumere la prova del team INOX Nightmare, mi basterebbero 3 parole: fatica, sfinimento e… ancora fatica. Ebbene, ce l’aspettavamo dura, tosta e ostica per le nostre caratteristiche, e così è stato. L’unica tattica possibile era quella di letteralmente gettare il cuore oltre l’ostacolo, dove l’ostacolo era la fatidica salita di Fox Hill, subito fuori Londra: 2.4km al 4.2% medio con punte in doppia cifra in due diversi settori, 6/7 minuti di sforzo con i battiti sempre fuori soglia. Ah, da ripetere due volte, dimenticavo. Roberto adotta perfettamente la strategia pianificata in pre-gara, da tutto se stesso per cercare di rimanere nel gruppo di testa al KOM, e ce le fa. Rimane isolato in questo gruppo di una ventina di persone, i suoi compagni sono rimasti indietro. Si mette quindi a ruota, cercando di recuperare le energie per la seconda scalata, che però risulterà troppo nervosa e lo vedrà staccarsi quasi in cima per poi aspettare i compagni di poco attardati nel primo gruppeto di inseguitori. Dietro Gianmarco e Mauro non sono riusciti a rispondere al ritmo forsennato dei migliori sul primo passaggio a Fox Hill; formano quindi un gruppetto di una dozzina di corridori e puntano alla seconda scalata della stessa impervia collina. Gli ultimi metri di salita vedono Gianmarco insieme ad un paio di olandesi provare ad allungare sugli altri, mentre Mauro non riesce a colmare il gap. Gianmarco e Roberto si riuniscono, e all’arrivo possiamo assistere al gran sacrificio proprio di Roberto per la volata del compagno più giovane che riesce a imporsi su buona parte del gruppetto inseguitori. Mauro arriverà poco dopo, mostrando le sue grandi doti da passista, qualità utili a non farsi riprendere dal più folto gruppo che aveva alle spalle. La fatica più vera e autentica forse però è stata espressa dai ragazzi che ancora non sono arrivati: Andrea e Claudio infatti non sono riusciti ad inserirsi in gruppeti folti come i compagni più avvantaggiati, e per portare a casa più punti possibili per gli INOX hanno dovuto tirare il loro gruppetto per diversi kilometri. Poco più attardato, Luca stringe i denti fino alla fine, in una gara non adatta alle sue carattetistiche, ma riesce a riservarsi una cartuccia per la volata finale, la spara agli ultimi 300m e… poveri compagni di avventura, tutti messi in riga dallo sprinter Milanese! Se non si è capito dal tipo di sforzo manifestato in questa scratch race, ogni singola posizione valeva un punto in più per la squadra, e i nostri ragazzi hanno dato fondo a tutte le loro riserve energetiche per portare la propria ruota davanti ai compagni di ventura. Chapeau!
Gianmarco Donetti
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